EDITORIA SCOLASTICA
COME FUNZIONA IL SETTORE E QUALI SONO I PROBLEMI
L’editoria scolastica è un settore molto particolare, che non è paragonabile al normale settore generale dell’editoria dato che ha regole e prassi tutte sue. In questi ultimi anni alcuni problemi stanno colpendo il settore, a partire da quelli comuni, che colpiscono tutti come l’aumento dei costi dell’energia fino alla mancanza di materie prime e la difficoltà di approvvigionamento della carta, che costa di più e ce n’è di meno. Questo ha portato a forti ritardi sulla produzione dei libri scolastici e la difficoltà per alunni e genitori nel reperirli.
Vediamo intanto come funziona a grandi linee il processo dei libri scolastici: maggio è più o meno il mese in cui gli insegnanti scelgono quali libri di testo adottare per l’anno successivo, e tramite i canali ufficiali vengono comunicati dalle scuole verso giugno, per tutte le classi, così facendo le case editrici specializzate hanno un’idea di quante copie dovranno produrre per ciascuno dei propri titoli. Le operazioni di stampa si svolgono per forza di cose durante l’estate. Potete immaginare che, anche se le cose andassero molto bene, questo sistema può portare naturalmente a ritardi sulla produzione e consegna dei libri, per il semplice fatto che si fa tutto “un po’ all’ultimo momento”. A questo aggiungete gli aumenti del settore energetico e i problemi della filiera di produzione della carta e il sistema che già aveva tempi e margini ristretti, va definitivamente in crisi. Ecco perché soprattutto quest’anno molti libri sono in grande ritardo o introvabili.
La crisi della carta è dovuta a diversi fattori. Da un lato, tra il 2020 e il 2021 è stata influenzata dai generali problemi di approvvigionamento e di trasporti legati alla pandemia da coronavirus. L’aumento del costo dell’energia, iniziato l’anno scorso è continuato anche a causa della guerra in Ucraina, ha poi aumentato i costi di produzione, perché serve molta energia per alimentare i processi industriali che permettono di ottenere la carta dalla cellulosa. Le cose poi si sono complicate perché la produzione di cartone – usatissimo nel commercio online, è a sua volta molto cresciuto contestualmente alla pandemia – è diventata particolarmente redditizia e viene dunque privilegiata, a scapito della carta per fare libri e simili.
Secondo i dati dell’Associazione italiana editori (AIE), il costo medio della carta per i libri è aumentato del 57 per cento tra gennaio 2021 e maggio 2022. Ma per i libri scolastici ancora di più, dicono le industrie del settore: all’incirca dell’80 per cento rispetto a un anno fa.
(Fonte: Il Post)
Gli editori affermano che si stanno sobbarcando tutti i costi degli aumenti, perché i prezzi sull’editoria scolastica è controllata dal ministero dell’istruzione e stanno chiedendo al governo e al parlamento di sostenerli con un credito d’imposta per l’acquisto della carta. “In questo clima di difficoltà complessiva – dice Paolo Tartaglino, presidente del gruppo Educativo dell’Associazione Italiana Editori (AIE) – gli editori scolastici sono impegnati a garantire che tutti gli studenti e le famiglie abbiano i libri di testo pronti per l’avvio dell’anno scolastico. Le ristampe sono state avviate con grande tempestività. In questo mese di agosto stampatori e legatorie hanno lavorato ininterrottamente di concerto con i settori produttivi e distributivi delle case editrici e, con il contributo fattivo di tutta la filiera. Contiamo di essere pronti con i testi per l’inizio dell’anno scolastico”.
Le cose poi sono andate diversamente, non bene diciamo.
Ma il modo dei produttori di libri scolastici, che ripetiamo è un settore molto particolare, ha beneficiato per anni di un ambiente tutelato e dalle grandi potenzialità economiche, il settore vale circa un quarto del mercato editoriale italiano. È una industria che lavora un po’ sottotraccia che ha i suoi problemi specifici, ma che rimangono celati perché per diversi motivi non hanno molto interesse a raccontarla. Mentre nel resto del mercato dei libri si punta sul marketing, nella visibilità e promozione, nel mondo dei libri scolastici che ha meccanismi diversi per quanto riguarda vendita e promozione, si tende a lavorare in modo discreto. Se consideriamo che l’articolo 34 della Costituzione dice: «La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso». Il fatto che qualcuno ci lucri sopra non è proprio una cosa da sbandierare in giro anche perché la costituzione di fatto non cita i libri di scuola ed è meglio non farlo notare troppo.
Insomma il settore è imponente e i numeri sono molto alti anche se come potete immaginare non ha grandi margini di crescita perché ogni anno la media degli studenti varia di poco, ma d’altra parte è un mercato che conta quasi sette milioni di lettori “obbligati” tra alunni e professori e che garantisce fluttuazioni minime a garanzie molto salde. Come ci racconta un articolo del Sole24ore (dati del 2019)
Ad andare alla grande sono in particolare l’editoria scolastica e quella per ragazzi. Le opere scolastiche sfiorano infatti il 13% del totale dei titoli e i libri per ragazzi il 9%. Si osserva un aumento della produzione scolastica sia in termini di titoli (+2,8%) che di copie stampate (+11,8%).
Grazie anche alla fine del blocco delle edizioni ogni cinque-sei anni deciso dal ministero nell’aprile 2014 ha sicuramente prodotto nuove edizioni. Se volete approfondire c’è un altro ottimo articolo su Il Post
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